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Famiglia e lavoro - Extramamma

Famiglia e lavoro

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Dieci giorni fa ero una persona normale.
Poi mi è arrivato addosso lo tsunami. Sotto forma di telefonata. Mi chiama un’amica, caporedattore di un noto settimanale, mi chiede se posso scrivere un servizio importante, sostituire una collega che ha dato forfait all’ultimo minuto. Mi lusinga un po’, l’argomento è interessante e io che avevo già la mia bella giornatina programmata, decido di raccogliere la sfida e accetto. Parte delle interviste sono già pianificate, altre devo organizzarle io. Mi manda l’elenco, la prima, al professorone importante era dopo mezz’ora. Inizia il tour de force. Quel pomeriggio riesco a malapena ad andare a prendere a scuola le bambine. Sono sempre al telefono, mando un sacco di e-mail. Sembro la CNN de noantri.
Il “pezzo” che nel frattempo si è traformato in dossier, deve essere pronto due giorni dopo. Cioè “chiuso”, il che significa mandato in stampa. Ho solo un giorno per scriverlo. L’indomani colpo di scena: lo spostano nel numero successivo del giornale. Penso che sia un buon segno, ma mi sbaglio. Perchè nei giorni seguenti il mio incarico continua a trasformarsi, ad allungarsi. A mutare di forma e colore, come un pericoloso e velenoso blob.
Nel frattempo per la solita tragica configurazione di pianeti, anche gli articoli che devo scrivere per gli altri giornali si moltiplicano, tutti sono in chiusura, in redazione cambiano idea all’ultimo secondo. Spostano pagine, allungano box, aggiungono schemini e didascalie. Intanto il mio look da stegosauro si accentua. Saranno le ore trascorse davanti al computer, tutte quelle umanamente possibili. O le notti in cui invece di riposare bene, sogno uffici stampa e capiredattori sadici che mi inseguono. L’adrenalina da giornalista sulla notizia mi uccide. Non ho più il fisico. Come madre comincio a essere insofferente. Anita e Emma chiedono comprensive: “Come va mamma? Hai finito il tuo lavoro?”
Mugugno qualcosa e sogno di essere single.
Sola al mondo con il computer.
Niente spesa da fare, niente “presa” da scuola, niente cena da preparare. Non ho nonne a disposizione, la nostra baby-sitter si è laureata e ha trovato un lavoro e quindi ha poca voglia di venire da noi per arrotondare lo stipendio. Il Sant’uomo, nonostante il nome, non ha ancora il dono dell’ubiquità e deve anche andare in ufficio.
Ho il frigo vuoto, mando l’articolo al giornale ed esco timida, con gli occhiali scuri, perchè ho ancora lo stego-look, alla volta del supermercato. Riesco a malapena a raggiungere la zona formaggi che mi squilla il telefonino: il “taglio” del dossier è cambiato, deve essere più scientifico. Si rimette in ballo tutto: allunga di là, taglia di qua, metti sopra quello che era in coda. Entro un’ora. Anche il dio del “taglia &incolla” non può fare miracoli. Non ho certo il tempo di fare la spesa…

Questo è uno stralcio della mia vita la settimana scorsa. Poi venerdì improvvisamente si è placato tutto. I giornali “hanno chiuso”, i caporedattori sono tornate persone normali e il mio telefono ha smesso di squillare. Io sono una larva con gli occhi da stegosauro (giovedì vado dalla dermatologa) che ha avuto ancora una volta la dimostrazione di quanto sia difficile conciliare lavoro e famiglia.

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13 Replies to “Famiglia e lavoro”

  1. Ecco perché non ti vedevo. E mi sei mancata.
    Però questa storia degli occhi da stegosauro è abbastanza strana, dovrebbe già essere passata, se fosse un’intolleranza.
    Ora che hai un attimo di relax, vai davvero dalla dermatologa.

    Un bacio.

  2. Extramamma? extrasupermammamogliedonna direi. Dai tesoro, e’ finita? non avevo idea che fosse cosi’ grave ma dire qualcosa ?, chiedere aiuto per le bambine almeno, non dico per gli articoli! ma una presa qua e una la e magari comprarti 2 hamburgher e 1 lt. di latte lo potevo fare ? se almeno noi mamme senza nonni e senza baby sitter, se non quelle che vengono un paio d’ore sera, non ci aiutiamo fra di noi come si fa? tienilo presente . baci. Lisa

  3. è sempre difficilissimo. è una coperta che è sempre troppo corta. tiri da una parte e lasci fuori sempre qualcosa. io vado a aondate…adeso sono nell’ondata università xkè ho due esami tra poco ma ho il compleanno della grande e dovrei trovare il tempo di organizzarlo…e magari fare finta di fare il mio dovere in ufficio!!!

  4. la metafora della coperta è perfetta. E tu, cara socia, mi sei pure mancata!
    ciao
    m.

  5. Domani è lunedì e si ricomincia. La settimana passata sarà presto un ricordo e ti chiederai come avrai fatto a trovare nuovamente le forze dopo che credevi di averle perse tutte.
    Buona settimana!

  6. Grazie del sostegno e della comprensione. Penso che sia così per tutte noi, solo che a volte sembra più dura di altre!
    Lisa, sì potevo chiedere, hai ragione. Solo che ogni giorno pensavo fosse l’ultimo (non di vita, di lavoro) e tiravo a farcela. Cmq grazie, alla prossima chiedo aiuto subito xxxxx

  7. Sei stata davvero una grande e hai superato tutto…
    Senti, non mi odiare, però un pochino pochino invidio la tua parte lavoratrice…Concedimi solo un po’.
    Spero tu ti possa ora riposare un po’ e riprendere gli occhi da mamma normale: ovvero con occhiaie e borse ma niente altro!

  8. mamma che vita! non ti invidio! anche io sono sempre di corsa ma per fortuna quando esco da lavoro lascio in ufficio anche la mia versione “Impiegata-Assistente-Modello” e mi calo nei panni di “Mamma-a-Tutto-Tondo”… e se mi squilla il telefono tutt’al più è mio marito che mi dice che l’aereo è in ritardo…

  9. forza extramamma , ce la farai . a volte mi distendo sul letto e credo che potrei rimanere pietrificata se non fosse che tutte le cose da fare rimboambano nel cervello . curati e se la prima cosa che ti dice ( come a me ) ” ma ha un periodo di stress?” tu guarda il dottore e silenziosamente mandalo…in vacanza!!un abbraccio

  10. mi sono riconosciuta, e emolto. specialmente nel look da stegosauro. il problema con questi lavori da free lance è che alterni settimane di calma piatta ad altre di delirio. e quando devi finire tutto, concentrarti sull’argomento (studiare, intervistare e scrivere sono attività sedentarie ma spompanti) arrivi ala fine quasi malata e col frigo vuoto. in questi casi chiedee aiuto diventa quasi una fatica in più. ma ha ragione Lisa, bisogna farlo xxx

  11. Bellissima la nuova foto. Le cucciole hanno l’aria di chi la sa lunga. Stupende. 🙂

  12. @ piattini
    infatti quando scrivevo il post ti ho pensato, lo stile e lo spirito erano ispirati un po’ anche a te!
    @ caty
    rimanere pietrificata sul letto è un incantesimo che mi capita sovente:-))
    @Rossana
    Grazie dei complimenti, la foto l’ha fatta una mia amica fotografa, credevo fosse andata persa nella posta, è stata in giro più di un mese. Oggi finalmente è arrivata e così per festeggiare l’ho messa “su” :-))

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